Il Lato Cattivo
«In un mondo economicamente in avaria, ma politicamente stagnante, lo shock deve talvolta arrivare «dall'esterno», da fattori o eventi che inizialmente non sono né economici né politici e, all'occorrenza, nemmeno strettamente umani. Non che le epidemie possano dirsi fenomeni puramente biologici, ma ci pare evidente che se quest'episodio dell'eterna lotta fra l'uomo e gli agenti patogeni, che oggi va sotto il nome di Covid-19, sta prendendo una piega così drammatica, ciò risulta dall'ambiente peculiare – quello sì, puramente sociale – in cui essa si svolge. Che una «tempesta perfetta» in ambito economico fosse in arrivo, lo si sapeva da tempo. Che questa si sarebbe coniugata con una pandemia di vaste proporzioni, difficilmente lo si sarebbe potuto prevedere. Ciò introduce innegabilmente un elemento di novità nello scenario, la cui valutazione richiede prudenza e sangue freddo: troppe volte si è detto che nulla sarebbe più stato come prima per i più insulsi spostamenti di virgola. Vero è che il concreto modo di vita di una parte crescente della popolazione mondiale è già pesantemente intaccato (circa tre miliardi di confinati sulla carta al 25 marzo), e la tendenza andrà senza dubbio rafforzandosi. I pochi che ancora pensano di poter tornare al solito tran-tran dopo tre settimane di quarantena light passati su Netflix, resteranno delusi. [...] Frattanto, l'oggetto della teoria comunista resta quello di sempre: il rapporto sociale capitalistico in quanto portatore del suo stesso superamento o della sua riproduzione ad un livello superiore. Rapporto di sfruttamento fra classi antagoniste che, fra quelli esistiti storicamente, è il più contraddittorio e dunque il più dinamico.»
«In un mondo economicamente in avaria, ma politicamente stagnante, lo shock deve talvolta arrivare «dall'esterno», da fattori o eventi che inizialmente non sono né economici né politici e, all'occorrenza, nemmeno strettamente umani. Non che le epidemie possano dirsi fenomeni puramente biologici, ma ci pare evidente che se quest'episodio dell'eterna lotta fra l'uomo e gli agenti patogeni, che oggi va sotto il nome di Covid-19, sta prendendo una piega così drammatica, ciò risulta dall'ambiente peculiare – quello sì, puramente sociale – in cui essa si svolge. Che una «tempesta perfetta» in ambito economico fosse in arrivo, lo si sapeva da tempo. Che questa si sarebbe coniugata con una pandemia di vaste proporzioni, difficilmente lo si sarebbe potuto prevedere. Ciò introduce innegabilmente un elemento di novità nello scenario, la cui valutazione richiede prudenza e sangue freddo: troppe volte si è detto che nulla sarebbe più stato come prima per i più insulsi spostamenti di virgola. Vero è che il concreto modo di vita di una parte crescente della popolazione mondiale è già pesantemente intaccato (circa tre miliardi di confinati sulla carta al 25 marzo), e la tendenza andrà senza dubbio rafforzandosi. I pochi che ancora pensano di poter tornare al solito tran-tran dopo tre settimane di quarantena light passati su Netflix, resteranno delusi. [...] Frattanto, l'oggetto della teoria comunista resta quello di sempre: il rapporto sociale capitalistico in quanto portatore del suo stesso superamento o della sua riproduzione ad un livello superiore. Rapporto di sfruttamento fra classi antagoniste che, fra quelli esistiti storicamente, è il più contraddittorio e dunque il più dinamico.»
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