Il Lato Cattivo
[Prefazione ad un’antologia di testi de Il Lato Cattivo di prossima pubblicazione in Grecia]
«Chiariamo fin da subito che quella de Il Lato Cattivo, cominciata una decina d'anni fa, è una storia che riguarda pochi individui: una cerchia ristretta che nei momenti migliori si è potuta contare sulle dita di una mano, e una platea di interlocutori assidui che al massimo riempirebbe l'altra mano. Dal punto di vista aggregativo, per non dire «organizzativo», è dunque una storia di solitudini e di insuccessi, di tentativi non necessariamente infruttuosi, ma sempre estemporanei, di allargare la cerchia oltre gli iniziatori, i quali restano ad oggi i soli superstiti. Ma prima di questo, è la storia di un incontro fra dissidenti di correnti solidificatesi nella sconfitta e nel riflusso delle lotte di classe degli anni 1960/1970 (Autonomia organizzata, anarchismo insurrezionalista etc.), convinti che la crisi del 2008 cambiasse le carte in tavola ed imponesse un distanziamento, tanto teorico quanto pratico, dall'eredità in putrefazione di quel ciclo di lotte, senza con ciò ripiegare su nostalgie o revival di un passato ancor più remoto. Negli ambiti «movimentisti» da cui provenivamo, come in quelli «partitisti» a noi più attigui (marxisti anti-stalinisti), ravvisavamo un attivismo gesticolatorio e una sclerosi teorica – egualmente sterili – con cui in ogni caso bisognava farla finita. Ma come fare? [...]»