Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

martedì 17 ottobre 2023

Il punto d’esplosione delle contraddizioni israeliane

Dieci tesi sugli sconvolgimenti in corso in Medio Oriente 

Il Lato Cattivo 

«L'offensiva lanciata da Hamas sul territorio israeliano il 7 ottobre 2023 e le sue conseguenze immediate rappresentano a nostro avviso, fin d’ora, una svolta di primaria importanza nelle evoluzioni economiche, politiche e militari del Medio Oriente. Non scriviamo queste parole a cuor leggero, con indifferenza nei confronti della sofferenza delle vittime e dei loro cari o, peggio, con simpatia per l'impiego indiscriminato della violenza contro i civili. Semplicemente, riteniamo che l'analisi degli eventi debba necessariamente fare astrazione da questi aspetti per apprezzarne correttamente il significato. Non è possibile privilegiare un'interpretazione strettamente locale degli avvenimenti a discapito di quella internazionale, o viceversa. È necessario perseguirle entrambe. Questo pugno di tesi non sono che un primo tentativo.» 

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martedì 19 settembre 2023

La Rivoluzione Americana (II)

La George Floyd Rebellion, a distanza di tempo

Jason E. Smith

«[...] Queste tendenze verso la disoccupazione e la sottoccupazione, rispetto ai lavoratori bianchi, così come la più generale segmentazione del mercato del lavoro lungo linee razziali – con i lavoratori neri assegnati in modo sproporzionato alle occupazioni nei servizi a basso salario – creano a volte fratture insormontabili all'interno della classe lavoratrice, poiché i lavoratori sono divisi per settori, luoghi di lavoro, competenze, e così via. Queste divisioni, e la tendenza generale alla frammentazione e alla divergenza descritta sopra, rendono particolarmente difficile organizzare i lavoratori nelle potenti organizzazioni tipiche del periodo della rapida industrializzazione degli Stati Uniti (un fenomeno, ripetiamo, legato ad un contesto di depressione economica e guerra globale). Soprattutto, rendono possibile, e persino incoraggiano i lavoratori bianchi a differenziarsi dalle loro controparti nere, con le quali per altri versi spesso condividono molto. I lavoratori bianchi si trovano spesso contrapposti ai lavoratori neri dal mercato del lavoro, anche e soprattutto quando sono costretti a competere per specifici tipi di impiego nel settore dei servizi. Il razzismo anti-nero è una costante della vita americana. Ma è innegabile che il razzismo particolarmente virulento degli ultimi trent’anni, incluso quello aperto e molto finemente articolato degli ex-liberals della classe dominante (si pensi al ruolo giocato dalla retorica sui «super-criminali» nel Partito Democratico degli anni '90) trovi le sue radici in queste trasformazioni strutturali.»

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lunedì 26 giugno 2023

La Rivoluzione Americana (I)

La George Floyd Rebellion, a distanza di tempo 

Jason E. Smith

«L'articolo che si vuole qui presentare non è nuovo. È vecchio di quasi due anni, ed è già circolato in italiano sotto forma di opuscolo samizdat in qualche decina di esemplari. [...] Lo svolgimento delle elezioni di Midterm di qualche mese fa negli Stati Uniti ci ha incitati a riprendere in mano il testo e ci ha dato l'idea di portarlo alla conoscenza di un lettorato auspicabilmente più ampio. In ragione della sua lunghezza, lo abbiamo diviso due parti, di cui offriamo qui ai lettori la prima. [...] Per un verso, al di là dei disaccordi su alcuni aspetti secondari, questo contributo di Jason Smith è uno dei rarissimi testi riguardanti la George Floyd Rebellion di cui abbiamo condiviso, per l'essenziale, la diagnosi sulla natura di classe del movimento, analizzato dall'autore come un'ondata di sommosse proletarie trasformatasi rapidamente in un movimento politico interclassista. [...] Per un altro verso, questo testo ci appare – assieme a Il colpo di Stato che non fu tale di Paul Mattick Jr. – indispensabile per comprendere (o almeno cercare di non fraintendere) il periodo che va dallo scoppio della crisi da Covid-19 nel contesto statunitense, agli eventi del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, e ciò che ne è seguito.» (Dalla Nota Introduttiva)   

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domenica 19 marzo 2023

La Francia al bivio?

Considerazioni inattuali sulla riforma delle pensioni
 
Il Lato Cattivo
 
«In questo testo cercheremo di rispondere alla domanda: «dove va la Francia?», con particolare riferimento al progetto di riforma del sistema pensionistico (adottato lo scorso giovedì 16 marzo facendo ricorso all'articolo 49.3), e al movimento sociale che vi si oppone. Ci preme in particolare dire ciò che le analisi correnti che emanano direttamente dal movimento o dai suoi sostenitori non dicono, proponendo una visione a più ampio raggio. Per questo, prima di entrare nel merito, riteniamo opportuno fornire alcuni elementi di contesto generalmente poco conosciuti e poco discussi, che permettono a nostro avviso una migliore valutazione del significato e della posta in gioco nel conflitto, che vanno ben oltre la semplice questione dell'età pensionabile. [...]»