Jean Barrot (1972)
Il comunismo non è un programma da mettere in pratica o da far mettere in pratica ad altri, bensì un movimento sociale. Coloro che sviluppano o difendono il comunismo teorico, rispetto al resto dell’umanità, hanno soltanto il vantaggio di una comprensione più chiara e di una capacità di espressione più rigorosa. Ma anch’essi, proprio come gli altri, che non si occupano specificamente di teoria, esprimono un bisogno pratico di comunismo. Essi non hanno alcun privilegio, non sono i portatori del sapere che innescherà il processo rivoluzionario; ma, d’altro canto, esponendo le loro concezioni, non hanno alcun timore di diventare dei “capi”. La rivoluzione comunista, come ogni altra rivoluzione, è il prodotto di bisogni e di condizioni di esistenza reali. Si tratta perciò di mettere in luce un movimento storico.