Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

lunedì 26 giugno 2023

La Rivoluzione Americana (I)

La George Floyd Rebellion, a distanza di tempo 

Jason E. Smith

«L'articolo che si vuole qui presentare non è nuovo. È vecchio di quasi due anni, ed è già circolato in italiano sotto forma di opuscolo samizdat in qualche decina di esemplari. [...] Lo svolgimento delle elezioni di Midterm di qualche mese fa negli Stati Uniti ci ha incitati a riprendere in mano il testo e ci ha dato l'idea di portarlo alla conoscenza di un lettorato auspicabilmente più ampio. In ragione della sua lunghezza, lo abbiamo diviso due parti, di cui offriamo qui ai lettori la prima. [...] Per un verso, al di là dei disaccordi su alcuni aspetti secondari, questo contributo di Jason Smith è uno dei rarissimi testi riguardanti la George Floyd Rebellion di cui abbiamo condiviso, per l'essenziale, la diagnosi sulla natura di classe del movimento, analizzato dall'autore come un'ondata di sommosse proletarie trasformatasi rapidamente in un movimento politico interclassista. [...] Per un altro verso, questo testo ci appare – assieme a Il colpo di Stato che non fu tale di Paul Mattick Jr. – indispensabile per comprendere (o almeno cercare di non fraintendere) il periodo che va dallo scoppio della crisi da Covid-19 nel contesto statunitense, agli eventi del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, e ciò che ne è seguito.» (Dalla Nota Introduttiva)   

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