Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

mercoledì 26 agosto 2015

Sul metodo del «Capitale»

Preceduto da un'introduzione redazionale: «Metodo dialettico: un grosso malinteso?»

Roman Rosdolsky (1968)

[...] Ora, la domanda che bisogna porsi – e che in pochi si sono posti – è appunto se sia legittimo prendere per oro colato ciò che Marx ed Engels pensano o dicono di aver fatto della dialettica hegeliana. C'è naturalmente chi pensa di sì, e qui sta tutto il limite dell'approccio del genere «invarianza del marxismo», che è quello di voler salvare capra e cavoli, lasciando nell'indeterminato i nodi appena evidenziati: quanti metodi dialettici? metodo d'indagine o d'esposizione? struttura del pensiero o delle cose? delle cose naturali o delle cose sociali? Noi viceversa rispondiamo negativamente e cercheremo di spiegare perché [...]. (Dall'introduzione redazionale)