Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

giovedì 26 luglio 2012

Sulla politica e la democrazia

«Théorie Communiste»

[...] Tutti i gauchistes che si presentino o meno alle elezioni – considerano queste ultime uno sviamento della lotta di classe. Ma la demistificazione è un momento della mistificazione, giacché non comprende quest'ultima come necessaria e materiale.
La classe di cui parlano, e in nome della quale si presentano, è per definizione, essa stessa, una determinazione del modo di produzione capitalistico, e costoro si guardano bene dal volere che questo abbia fine. Demistificare significa cercare di sapere come la religione, la politica, la democrazia, l'economia tengano assieme gli individui; ora, ciò che si tratta di fare, è di comprendere perché il legame tra individui particolari, definiti in un modo di produzione determinato come costituenti di classi antagoniste, assuma la forma necessaria della religione, della politica, della democrazia, dell'economia.