Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

mercoledì 25 luglio 2012

Le lotte di classe in Iran

«Théorie communiste» (1979)

[Il testo che qui pubblichiamo è apparso in traduzione italiana sulla rivista «Anarchismo», serie I, n. 26-27, 1979]

[...] La necessità per il movimento teorico di analizzare lo sviluppo concreto e talvolta persino puntuale della crisi, risiede nel fatto che non v’è superamento del capitale che sia dato nell’essenza di una classe, che sia il risultato di un processo teleologico. Il superamento del capitale non è cosa diversa dalle condizioni qualitative del rapporto tra le classi che formano lo svolgimento della crisi.
Analizzare dei momenti particolari della crisi riconducendoli sempre alla tendenza generale di questa, al suo significato globale è parimenti produrre nel contenuto stesso della teoria comunista, la sua trasformazione in movimento teorico, vale a dire superare uno stadio in cui la teoria era assolutamente in contraddizione col movimento che la porta, e iniziare la sua trasformazione verso la situazione in cui dire ciò che avviene è trasformare ciò che avviene. Partecipare al movimento teorico, non commettere l’errore di credere che il superamento del capitale sia un superamento in generale che determina il corso della crisi, che diventa allora una realizzazione di questo superamento in generale, queste sono le due principali basi teoriche per analizzare il corso immediato della crisi.
Se i recenti avvenimenti impongono di analizzare ciò che avviene in Iran, non è per i caratteri particolari che vi si possono incontrare, ma, al contrario, per la focalizzazione del processo generale della crisi e dei problemi della rivoluzione che vi si riscontra.