Il Lato Cattivo
Nel dicembre 2016, Dino Erba (DE)
ha prodotto e fatto circolare una recensione del secondo numero de
«Il Lato Cattivo», che rendiamo disponibile anche sul nostro blog.
DE
è un compagno che conosciamo da tempo e di cui, nel corso degli
anni, abbiamo apprezzato in più di un'occasione le qualità umane,
l'attività pubblicistica non priva di interesse delle sue Edizioni
All'Insegna del Gatto Rosso, nonché certe salutari prese di
posizione, non da ultimo a proposito del dilagante «pateracchio
rossobruno» che – guerra in Siria aiutando – manifesta oggi, una
volta di più, la crisi della militanza «anticapitalista» e dei
suoi circuiti. Benché la sua recensione sia globalmente elogiativa,
non possiamo astenerci da una replica, nella misura in cui il
documento di DE
rivela: a)
dei disaccordi che nessun dibattito ulteriore (di cui DE,
in coda alla sua recensione, esprime l'auspicio) potrà smussare; b)
alcuni malintesi relativi ai contenuti del secondo numero della
rivista.
Cominciamo da questi ultimi. A ragione,
introducendo il proprio ragionamento, DE
individua nella questione della classe media (salariata) il «filo
conduttore» del testo; e, anche qui a ragione, riconosce che in
sostanza nessuno ne parla. Molto bene. Però qualche riga più oltre
sembra imputarci una distinzione fra proletariato e classe media
immediatamente coincidente con la distinzione fra lavoro produttivo e
improduttivo. A scanso di equivoci, è bene dire chiaro e tondo che
così non è.
Vediamo perché. [...]