Queste osservazioni
per un tentativo di definizione e di analisi della «questione femminile»
individuano la questione stessa nell'intero «ruolo femminile» quale la
divisione capitalistica del lavoro ha prodotto.
Privilegiamo in queste pagine la figura
della «casalinga» come figura centrale di questo ruolo. Presupponendo che tutte
le donne che lavorano fuori casa continuano a essere anche delle casalinghe.
Cioè, a livello mondiale, è proprio questa specificità del lavoro domestico non
solo come quantità di ore e tipo di lavoro ma come qualità di vita e qualità di
relazioni, che determina la collocazione della donna ovunque essa si trovi e a
qualunque classe appartenga.
Il fatto che abbiamo qui puntualizzato
l'analisi sulla donna di classe operaia non vuol dire affatto che solo le donne
di classe operaia sono sfruttate. Ma vuol ribadire che il ruolo della casalinga
di classe operaia, che riteniamo sia stato indispensabile alla produzione
capitalistica, è determinante per la posizione di tutte le altre donne.