Noi non siamo “Anti-”, ovvero non
siamo contro le forme estreme dello sfruttamento, dell'oppressione, della
guerra o di altri orrori. Essere “Anti-”, vuol dire scegliere un
aspetto particolarmente insopportabile della realtà capitalistica e tentare di
costruire un'alleanza contro di esso.
Non essere “Anti-”, non significa essere massimalisti, proclamare ai quattro venti di essere fautori di una rivoluzione totale, e che all'infuori di essa non c’è che il riformismo; ma significa che quando ci si oppone al capitale in una situazione reale, lo si fa senza contrapporgli una sua versione “buona”. Una rivendicazione o un rifiuto non affermano niente di diverso da ciò che sono: lottare contro l'innalzamento dell'età pensionabile, non equivale a promuovere una migliore gestione del salario indiretto e socializzato; lottare contro la ristrutturazione, non significa essere Anti-liberisti, ma semplicemente opporsi, qui ed ora, a determinate misure. E d'altronde, solo così le lotte possono andare oltre se stesse.
Non essere “Anti-”, non significa essere massimalisti, proclamare ai quattro venti di essere fautori di una rivoluzione totale, e che all'infuori di essa non c’è che il riformismo; ma significa che quando ci si oppone al capitale in una situazione reale, lo si fa senza contrapporgli una sua versione “buona”. Una rivendicazione o un rifiuto non affermano niente di diverso da ciò che sono: lottare contro l'innalzamento dell'età pensionabile, non equivale a promuovere una migliore gestione del salario indiretto e socializzato; lottare contro la ristrutturazione, non significa essere Anti-liberisti, ma semplicemente opporsi, qui ed ora, a determinate misure. E d'altronde, solo così le lotte possono andare oltre se stesse.