«Théorie Communiste»
«Il
capitale è una contraddizione in processo: da una parte esso spinge
alla riduzione del tempo di lavoro a un minimo e, d'altra parte, esso
pone il tempo di lavoro come la sola fonte e la sola misura della
ricchezza.» (Karl Marx, Lineamenti
fondamentali della critica dell'economia politica)
Questa
contraddizione era l'essenza di tutto, aveva una forma semplice e
omogenea, comprendeva tutto, spiegava tutto, ma... allo stesso modo
in cui una valanga trascina con sé ogni cosa sul suo cammino. Tutto
il resto non era che fenomeno e accidente, contingenza. Dopo
l'economia, tutte le altre istanze del modo di produzione non
apparivano che come comparse. La segmentazione stessa del
proletariato, la molteplicità delle contraddizioni nelle quali erano
presi questi segmenti, la contraddizione fra uomini e donne, le altre
classi trascinate nella lotta con i loro propri obiettivi, non erano
che le ombre proiettate sul fondo della caverna della realtà
sostanziale sempre già data dell'unità della classe e del divenire
del capitale come contraddizione in processo. Porre la contraddizione
era ipso
facto
cogliere il processo della sua abolizione e la produzione del suo
superamento.