lunedì 16 marzo 2015

Falsa attualità del luddismo

Note di lettura su Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra di E. P. Thompson 

Bruno Astarian (2005)

[...] il luddismo non fu in nulla una reazione spontanea e incontrollata contro le macchine in quanto tali. Talvolta, esso si manifestò in situazioni in cui nessuna nuova macchina era stata introdotta – e fu allora, chiaramente, una reazione d'opposizione alla diffusione di nuovi rapporti tra padroni e operai, indipendentemente da ogni problema tecnologico. E anche quando, in effetti, si trattò dell'introduzione di nuove macchine, la violenza contro di esse non può essere in alcun modo confusa col rifiuto del lavoro e col sabotaggio dell'operaio-massa moderno, nella misura in cui la rivolta dei ludditi non si volse contro i ritmi di lavoro imposti dalle nuove macchine, ma contro la dequalificazione e la disoccupazione che esse portavano con sé. Inoltre, i ludditi non distruggono le macchine sulle quali essi stessi lavorano, ma quelle presenti in altri luoghi di lavoro, dove i padroni le impongono e/o gli operai le accettano. Infine, abbiamo visto come il luddismo sia una pratica che, per quanto violenta, è nondimeno estremamente organizzata e ben ponderata, e in costante rapporto dialettico con l'attività clandestina politica e sindacale [...]