Note di lettura su Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra di E. P. Thompson
Bruno Astarian (2005)
Bruno Astarian (2005)
[...] il luddismo
non fu in nulla
una reazione spontanea e incontrollata contro le macchine in quanto
tali. Talvolta, esso si manifestò in situazioni in cui nessuna nuova
macchina era stata introdotta – e fu allora, chiaramente, una
reazione d'opposizione alla diffusione di nuovi rapporti tra padroni
e operai, indipendentemente da ogni problema tecnologico. E anche
quando, in effetti, si trattò dell'introduzione di nuove macchine,
la violenza contro di esse non può essere in alcun modo confusa col
rifiuto del lavoro e col sabotaggio dell'operaio-massa moderno, nella
misura in cui la rivolta dei ludditi non si volse contro i ritmi di
lavoro imposti dalle nuove macchine, ma contro la dequalificazione e
la disoccupazione che esse portavano con sé. Inoltre, i ludditi non
distruggono le macchine sulle quali essi stessi lavorano, ma quelle
presenti in altri luoghi di lavoro, dove i padroni le impongono e/o
gli operai le accettano. Infine, abbiamo visto come il luddismo sia una pratica che, per quanto
violenta, è nondimeno estremamente organizzata e ben ponderata, e in
costante rapporto dialettico con l'attività clandestina politica e
sindacale [...]