mercoledì 25 luglio 2012

Le lotte di classe in Iran

«Théorie communiste» (1979)

[Il testo che qui pubblichiamo è apparso in traduzione italiana sulla rivista «Anarchismo», serie I, n. 26-27, 1979]

[...] La necessità per il movimento teorico di analizzare lo sviluppo concreto e talvolta persino puntuale della crisi, risiede nel fatto che non v’è superamento del capitale che sia dato nell’essenza di una classe, che sia il risultato di un processo teleologico. Il superamento del capitale non è cosa diversa dalle condizioni qualitative del rapporto tra le classi che formano lo svolgimento della crisi.
Analizzare dei momenti particolari della crisi riconducendoli sempre alla tendenza generale di questa, al suo significato globale è parimenti produrre nel contenuto stesso della teoria comunista, la sua trasformazione in movimento teorico, vale a dire superare uno stadio in cui la teoria era assolutamente in contraddizione col movimento che la porta, e iniziare la sua trasformazione verso la situazione in cui dire ciò che avviene è trasformare ciò che avviene. Partecipare al movimento teorico, non commettere l’errore di credere che il superamento del capitale sia un superamento in generale che determina il corso della crisi, che diventa allora una realizzazione di questo superamento in generale, queste sono le due principali basi teoriche per analizzare il corso immediato della crisi.
Se i recenti avvenimenti impongono di analizzare ciò che avviene in Iran, non è per i caratteri particolari che vi si possono incontrare, ma, al contrario, per la focalizzazione del processo generale della crisi e dei problemi della rivoluzione che vi si riscontra.