Una lettera ai compagni
R. F.
Il testo che segue – scritto nell'estate 2010 e circolato nei mesi successivi in pochissimi esemplari cartacei – testimonia di una rottura avvenuta nell'ambito della corrente insurrezionalista “anarchica”. Tutt'altro che privo di difetti, esso intendeva porre molte fondamentali questioni ad un milieu di militanti, senza essere del tutto in grado di formularle con chiarezza. Oltre a ciò, le previsioni sul corso del capitalismo e sul destino del democratismo radicale si sono rivelate decisamente errate, come l'approfondirsi della crisi e la diffusione globale del movimento degli “indignados” possono attestare. Altri spunti – il rilievo dato alla rottura storica degli anni '70, la critica dell'attività militante etc. – sono più azzeccati. Sia come sia, questa lettera abbozzava una prima comprensione del processo rivoluzionario come comunizzazione da parte del suo autore: in ciò ha avuto una sua utilità. [NdA, gennaio 2012]