Bruno Astarian e Robert Ferro
A margine del sostanziale riflusso del movimento sociale negli Stati Uniti, pubblichiamo un altro breve estratto da Le Ménage à trois de la lutte des classes, uscito in Francia nel dicembre 2019, e in fase di traduzione in italiano. Degli Stati Uniti, avremo modo di riparlare in maniera più circostanziata prossimamente. Nel frattempo, per chi volesse procurarsi il volume di cui sopra, ricordiamo che è ormai possibile ordinarlo direttamente sul sito della casa editrice, Éditions de l’Asymétrie.
«[...] In queste condizioni, la lotta
interclassista è necessariamente perdente. Tuttavia il lettore avrà
compreso che non è questa la ragione per cui inscriviamo la lotta
interclassista nel novero delle lotte quotidiane del proletariato. La
ragione è invece che questo tipo di lotta, in ragione delle sue
modalità, non può porre la
questione della rivoluzione comunista
– intesa qui non come problema teorico o politico, ma nel senso
della sua possibilità concreta e immediata. Associandosi a una
classe i cui interessi sono fondamentalmente contraddittori rispetto
ai propri, facendo della forma attuale dello Stato – anziché del
capitale in quanto tale – il suo nemico per eccellenza, il
proletariato impegnato nelle lotte interclassiste non ha alcuna
possibilità di creare le condizioni del superamento del proprio
rapporto contraddittorio con il capitale. Se questo può avvenire, è
solo attraverso una rottura del fronte comune interclassista. Tale
rottura è tanto ineluttabile
quanto lo è il
fallimento delle lotte interclassiste. [...]»