Un
partecipante a Théorie Communiste
Le note che seguono furono pubblicate sul numero 13 della rivista «Théorie Communiste», nel 1997. Esse apparvero senza nome d'autore e furono seguite da una critica anch'essa anonima (dunque ascrivibile a «Théorie Communiste») di questo tipo di anticipazione teorica, che fu eccezionalmente personale nell'ambito dell'elaborazione della rivista. Va sottolineato che questo testo vide la luce nel corso di un dibattito con Bruno Astarian, che all'epoca sollecitava fortemente una descrizione positiva del comunismo (quest'ultimo pubblicò a sua volta queste tesi su «Hic Salta» nel 1998, annettendo una sua propria critica). Questo punto di vista non era condiviso dalla redazione di «Théorie Communiste».
Un
tentativo del genere può avere un certo interesse, considerando che
ognuno di noi è portato a porsi – volente o nolente, per se stesso
o per rispondere alle interrogazioni altrui – alcune questioni sul
mondo post-rivoluzionario, e tenendo allo stesso tempo ben presente
che il comunismo non è, infine, che l'insieme delle misure
di lotta comuniste quali si produrranno nel corso del processo
rivoluzionario, così come vengono abbordate – ad esempio – in
Le pas suspendu de la communisation, in «SIC», n. 1, gennaio
2012. [NdT]